lunedì 20 agosto 2012

Aumento 40% bollette TARSU 2010. La posizione del Comitato permanenete in difesa del cittadino

Il comitato permanente in difesa del cittadino sta valutando attentamente con i propri legali le modalità per inoltrare ricorso alla commissione tributaria e se necessario anche al Tar e alla Magistratura per risalire alle responsabilità di merito e contro le arroganti pretese di chi ha voluto cocciutamente lo scellerato aumento in questione.
Un aumento deciso dal sindaco e deliberato dalla giunta comunale ma fortemente bocciato e contestato dai cittadini e dal consiglio comunale che prima con "atto di indirizzo", votato a larga maggioranza, invitava il sindaco a ritirare la delibera e dopo, riscontrando la testardaggine e la sordità del sindaco, deliberava a larga maggioranza l'abbattimento e l'annullamento dell'aumento in questione per l'anno 2011 e quelli a seguire.
Ovviamente, come era prevedibile, il sindaco non si dava per vinto e ricorreva contro la delibera del consiglio mentre unitamente al direttore generale paventava il collasso e il dissesto dell'Amministrazione per cui l'aumento era una questione di vita o di morte. Anche questa motivazione si rivelava una enorme bugia in quanto negli anni 2010 e 2011 risultavano avanzi di bilancio abbastanza consistenti.
Molti cittadini, non potendo allora fare ricorso per motivi tecnici ed operativi, hanno inviato una "Lettera in autotutela per la sospensione di pagamento" al sindaco, all'Ato Cl 1 e all'ufficio tributi, nonché al Garante Regionale per l'annullamento del pagamento dell'aumento del 40 % e non avendo ricevuto nessuna risposta in merito, passati i 60 giorni, a norma di legge subentrando il "silenzio-assenso", i cittadini ritenevano chiuso l'argomento. Purtroppo dobbiamo prendere atto che per le persone giuridiche in indirizzo nella lettera in autotutela l'argomento è più che mai aperto, tant'è che l'Ato torna alla carica ed esige il pagamento di quanto deliberato illegittimamente.
Riscontriamo che, come al solito, quando le cose non sono tanto trasparenti ed al limite della legalità, le richieste e i solleciti vengono sempre fatti recapitare a cavallo dei mesi luglio-agosto, cioè quando la maggior parte dei cittadini si trova fuori città e quindi vengono meno i tempi tecnici per agire a tutela e in difesa dei propri diritti.
Ci piacerebbe sapere se è un indirizzo preciso dei vertici Ato (l'assemblea della società è costituita dai sindaci della provincia) o è la decisione di qualche saccente funzionario troppo zelante. Anche perché riscontriamo e mettiamo inoltre in evidenza il carattere minaccioso e terroristico del sollecito quando ci informa per iscritto che in caso di mancato pagamento sarà avviata la procedura di riscossione coattiva maggiorata di sanzioni, interessi e costi di notifica. Questa è la procedura adottata da chi pratica l'usura.
Nel sollecito fatto recapitare, manca tutta la parte relativa alla tutela degli interessi dell'utente dove viene specificato come difendersi dai soprusi e che informa a chi rivolgersi e in quanto tempo si può fare ricorso. Non essendo stata rispettata la legge che ne prevede la espressa indicazione, l'avviso di pagamento non è valido.
Chiediamo inoltre notizie in merito ai rimborsi dovuti ai contribuenti dall'Ato Ambiente e chiediamo di mettere in campo la stessa solerzia e farsi parte attiva, affinche venga restituito quanto maltolto illegittimamente con le cartelle di pagamento; cioè il rimborso del 10% dell'Iva riscossa negli anni 2005 e 2006 per come stabilito da una delle tante sentenze della Corte di Cassazione; il rimborso del 5% del Tributo Provinciale abolito ma che continua ad essere preteso; del 5% ex Eca e 5% ex Meca addizionali abolite nel 2009 dal Ministro delle semplificazioni on. Calderoli, addizionali tra l'altro molto dubbie e che risalgono ad un Decreto Legge del 1938 ed infine risolvere la problematica delle pertinenze (garage, cantine ecc…) in relazione alle sentenze della Corte di Cassazione.
Il Comitato anche di tutto questo porterà avanti con i legali quanto necessario per ottenere i rimborsi e se opportuno anche i risarcimenti.
Pertanto, ancora una volta suggeriamo di sospendere il pagamento di quanto sollecitato in attesa che saranno avviate le procedure relative ai ricorsi e a quanto sinora detto. Comunque, a quanti hanno già pagato o vogliono pagare per non avere nessun tipo di problema con chi oggi si pone come controparte dei Cittadini, diciamo che se i ricorsi ci daranno ragione (sicuramente sarà cosi), avvieremo tutte le procedure necessarie per ottenere il rimborso di quanto dovuto. Infine, vogliamo ribadire che i cittadini prendendo coscienza dei propri diritti si sono organizzati in Comitati, con cui ci si deve confrontare per una amministrazione della cosa pubblica in linea con la normalità.

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